7 Ottobre 1974
Da sempre le vicende della nostra gente hanno avuto come spettatore attento e silenzioso le nostre montagne.
Se la loro imponenza e maestosità ha ispirato la stesura di molti libri, molte pagine di essi sono state scritte dai cori della montagna.
Sono pagine che raccontano i sogni, le speranza, i sentimenti, la cultura e le tradizioni di un popolo che alla montagna ha legato la propria esistenza.
E fu per cantare insieme i tradizionali canti della montagna che nell'autunno del 1974, una trentina di giovani provenienti dai paesi del Primiero, diede vita al Coro Sass Maor.
La passione per il canto corale, l'assidua ricerca e l'impegno costante, sono i punti di forza di una salda unione, che sembra non risentire dello scorrere del tempo.
Con le sue interpretazioni accurate e brillanti il Coro Sass Maor ha ottenuto lusinghieri consensi anche fuori Valle, ed ha fatto conoscere gli antichi motivi e qualche semplice melodia che cantavano i nostri nonni.
Nel 1981 il Coro Sass Maor incide il primo disco, dal titolo significativo "La me Val", un omaggio a Primiero, che richiama il titolo di una delicata poesia scritta dal maestro Corrado Trotter, esperto conoscitore delle tradizioni, degli usi, costumi musicata dal don Giuseppe Seppi e inserita nel 33 giri. 14 canti, di cui 9 Primierotti, anche se solo 4 di essi di certa origine: oltre alla già citata La me Val; Na caserota par noi doi; A Primiero; La cesota de Tresacqua.
Altri invece sono stati raccolti nella zona, ma non è dato conoscerne la provenienza.
Comunque i testi delle canzoni sono rimasti fedeli a quelli offerti dalla tradizione.
Adattamenti e armonizzazioni sono stati curati da don Giuseppe Seppi e dal maestro Camillo Moser.
Il disco è l'ulteriore dimostrazione dell'attività del coro volta al recupero di un patrimonio qual è quello del canto popolare, che, senza il lavoro di queste persone, andrebbe via via scomparendo.
Inoltre offre un ricordo della propria terra alle centinaia di emigranti sparsi per il mondo.
Il disco ha anche un'anima che vuol essere il segno dell'amicizia dell'unione, "La me Val" che vuole abbracciare geograficamente tutta la zona del Primiero, è il frutto dell'impegno e delle fatiche di trenta coristi che ritrovandosi ogni settimana, nonostante gli impegni di ciascuno, hanno fatte nascere tra loro un'amicizia vera e propria che ha consentito loro di ottenere successi sia in Italia che all'estero.
Nel corso del 1993 il Coro Sass Maor ha inciso un nuovo disco o meglio compact disk dal titolo "Non stà desmentegar" con 9 su 16 brani le cui origini derivano da canti Primierotti.