19 Luglio 1526
Terminati i lavori di ampliamento in questo giorno il vescovo di Feltre Jorba consacrava la chiesetta di San Giacomo, appartenente alla regola di Tonadico.
19 Luglio 1943
Hitler e Mussolini si incontrano a Villabruna di Feltre alle pendici del Monte Pavione (vedi libro "Primiero mezzo secolo di voci" a metà di pag. 96).
19 Luglio 1985
Mancavano pochi minuti a mezzogiorno e mezzo di venerdì 19 luglio 1985 quando il crollo delle discariche della miniera di Prestavel di Stava, nel comune di Tesero, provocò una frana di dimensioni mai viste che seminò morte e distruzione lungo tutta la Valle di Fiemme. 268 morti, danni per decine di miliardi di lire.
Questo in sintesi estrema il crudo bilancio della catastrofe della Val di Stava, per dimensioni la seconda catastrofe industriale di tutti i tempi in Italia dopo quella del Vajont.
Circa 500mila metri cubi di legname, residuo delle lavorazioni fluorite (il minerale estratto dalle miniere scavate nel fianco del monte Santa sopra Tesero) ed accumulato nel corso di oltre vent'anni in due discariche sovrapposte l'una all'altra nei prati di Pozzole sopra l'abitato di Stava, scivolarono a Valle ad una velocità stimata attorno ai 40 km orari, travolgendo interi boschi, spazzando via gli alberghi di Stava, le case, gli opifici, le aziende agricole ed artigianali dislocate lungo la Valle, cancellando la Via Molini nell'abitato di Tesero, sorprendendo i ragazzi intenti a giocare nei prati, gli automobilisti che percorrevano la strada, chiunque per disavventura si trovasse lungo i 7 chilometri che la frana percorse prima di fermarsi nel torrente Avisio dopo aver risalito per un tratto i costoni prospicienti della Catena del Lagorai.
I soccorsi furono immediati ed efficienti ma la violenza del disastro aveva concesso scampo a pochi, pochissimi superstiti.
Delle 268 vittime ben 71 non poterono essere riconosciute, sono state seppellite in tre grandi fosse comuni nel cimitero di San Leonardo a Tesero, di fianco alle numerose tombe tutte uguali dove hanno trovato l'ultimo riposo quegli abitanti di Tesero periti nella catastrofe che poterono essere riconosciuti dai loro cari.
Tra le vittime molti turisti che soggiornavano negli alberghi di Stava ed in uno di Tesero, sorpresi mentre stavano consumando il pranzo.
L'allarme giunto da Trento alle 14 di venerdi 19 luglio trovava pronti disponibili i corpi dei vigili volontari del comprensorio; per tre giorni 50 uomini dotati di 7 fuoristrada del corpo di Fiera, Mezzano, Imer, Canal San Bovo, San Martino di Castrozza, Sagron Mis, che hanno lavorato senza sosta; nella settimana seguente 4 uomini ogni giorno hanno scavato continuamente.
Le salme recuperate dai volontari di Primiero sono state 43. A Tesero si sono messe a disposizione dei responsabili anche tre imprese Primierotte con i propri mezzi: la ditta Zugliani Giovanni di Mezzano, la ditta Tomas Fiorenzo di Siror e la ditta Ploner Giancarlo di Tonadico.
In concomitanza con il disastro di Stava, in segno di solidarietà con la popolazione di Tesero, in tutta la Valle vennero sospese tutte le manifestazioni turistiche.