20 Febbraio
Scrive il maestro Corrado Trotter, in "Primiero, nei suoi costumi, tradizioni e leggende".
"Anticamente i Primierotti non praticarono il commercio del legname, forse perché non erano in grado o non possedevano il capitale sufficiente; in genere erano ditte venete che lo appaltavano.
Col passare dei secoli, alcuni venuti da fuori, si stabilirono in Valle e si arricchirono.
Alla nostra gente erano riservate le fatiche e le loro conseguenze, forse qualcuno pratico dei boschi, etc.
Diventò sanser ovvero sensale, ma senza ricavarne gran che, il proverbio stesso lo dice: sanser de legnam - tant bordel e poc guadagn = sensale del legname, tanta fatica e grattacapi ma poco guadagno.
Dopo un periodo iniziale imprecisabile in cui il legname, per il trasporto, veniva esclusivamente fluitato, data la forza motrice facilmente reperibile nei numerosi torrenti delle nostre montagne, una sia pur piccola quantità venne lavorato, cioè segato, in Valle.
Ciò avvenne ancora molti secoli fa, senza dubbio ancor prima della data degli ormai noti statuti della comunità, i quali confermano l'esistenza di qualche rudimentale segheria.
Infatti nella rubrica 20° del libro III, essi contemplano: "del modo di siegar legnami" ordinando che i proprietari si segherie esistenti o future, siino tenuti, et obbligati siegar a prezzo de due dinari per pezzo di breghe, con buona fede, e senza frode; se però l'asse fosse stata d'un buon piede, la segagione poteva salire a tre denari.
La pena per chi segava male o contravveniva al prezzo doveva essere pagata al comune".