27 Luglio 1879
Nasce a Fiera di Primiero Antonio Orsingher, figlio di Martino, podestà di Fiera e proprietario della birreria Valserena e dell'Albergo Orsingher.
Fu un uomo di molteplici attività, sempre aperto ad ogni iniziativa che fosse utile per la propria Valle.
Commerciante, albergatore, industriale, impresario, Antonio Orsingher introdusse già ai primi del 1900 il cinematografo a Primiero (c'è chi ricorda ancora un film sulla passione di Gesù, visto da moltissima gente che si recava a vederlo in processione), fu amico dei fratelli Lumiére e membro decano dell'Agis fino alla morte.
Fece costruire l'Hotel Iris e fece parte dell'Associazione Albergatori Italiani.
Nel dopoguerra, dopo aver creato nei lunghi anni della sua vita iniziative per la valorizzazione del turismo in Valle, fu "pars magna" nella fondazione di una scuola turistica per cuochi, camerieri e personale amministrativo, in cui insegnava e per la quale scrisse un volume che fece testo in tutte le scuole del settore, in Italia.
Fu tra i fondatori della "Società Per il Turismo" nel 1905, e fece anche parte di un comitato sorto per la creazione di un museo dedicato a Luigi Negrelli.
Morì l'8 dicembre 1967.
27 Luglio 1916
Con le operazioni avvenute nei giorni precedenti il comandante del nucleo Ferrari si era proposto l'occupazione di tutto il gruppo montuoso che si estende dalla Ceremana a Rolle.
Ma l'ampio e faticoso balzo in avanti compiuto dalle sue truppe in quei giorni, non riuscì ad andare oltre la conquista del Colbricon, della Cavallazza e del Passo Rolle.
Rimanevano quindi ancora da occupare, Cima Ceremana e il Piccolo Colbricon.
Allo scopo di raggiungere anche questi due obiettivi, si preparano nuove azioni militari.
Il 26 luglio 1916 il 26^ fanteria ritenta l'occupazione della forcella Ceremana e, contemporaneamente, il 13^ bersaglieri muove l'assalto del Piccolo Colbricon.
Neppure questa operazione combinata ha esito favorevole.
I bersaglieri raggiungono la vetta del Piccolo Colbricon, ma pochi minuti dopo, gli austriaci, con un impetuoso contrattacco, li sopraffanno e se la riprendono.
Il generale Ferrari a cui premeva avere il possesso di quelle due cime per consolidare meglio l'occupazione della zona, incarica il 23^ fanteria di riprendere la scalata del canalone che porta a forcella Ceremana e il 13^ bersaglieri di avvolgere alla base il Piccolo Colbricon, cercando di far prigionieri i difensori austriaci, dislocati in cima.
L'azione che si svolgerà il giorno dopo, viene arrestata dal fuoco violento e incrociato delle mitragliatrici nemiche.
A questo punto il comandante Ferrari dispone la cessazione di nuovi attacchi offensivi su questo tratto di fronte, decide perciò di trasferire il centro delle operazioni dalla valle del Cismon alla Valle del Vanoi, del resto le azioni militari dovevano proseguire, anche per impedire che gli austriaci inviassero verso Gorizia reparti dislocati sulle Alpi di Fassa.
Il fronte che andava dalla forcella Ceremana a Passo Rolle, era tenuto sotto controllo dalla 55^ brigata da montagna austriaca, comandata dal maggiore generale Von Spielvogel.
La componevano 18 compagnie con oltre 800 fucili, 62 mitragliatrici, 30 pezzi di artiglieria leggera, 9 pezzi di artiglieria pesante e 4 lanciabombe.
Nel battaglione territoriale "Auer" c'erano anche le compagnie Cavalese, Predazzo e Primiero.