La ricezione della televisione a dieci anni di distanza dall’introduzione del digitale terrestre vivrà entro fine anno 2021 una seconda rivoluzione. Infatti con l’introduzione del nuovo standard di telefonia mobile 5G, entro il 2022 tutti i paesi europei dovranno liberare alcune frequenze attualmente occupate per la trasmissione della TV terrestre.
La trasmissione dei programmi televisivi nazionale e locali cambieranno frequenze adeguandosi al nuovo standard televisivo DVB-T2 con la codifica HEVC, il cosiddetto digitale terrestre di seconda generazione.
Il secondo step è previsto per l’autunno del 2021, con il trasferimento alla nuova tecnologia di tutti i canali televisivi e la ri-pianificazione delle frequenze e la messa a disposizione della telefonia mobile delle frequenze che vanno dal 49 al 60.
Si prevede che il 30 giugno 2022 tutti i programmi televisivi saranno trasmessi con il nuovo standard di trasmissione DVB-T2, ma a tutt’oggi stime danno oltre il 60% dei televisori non in grado di supportare questa tecnologia nonostante da qualche anno si divenuto obbligatorio immettere sul mercato televisori già predisposti per il DVB-T2. Coloro che vorranno mantenere il vecchio televisore dovranno dotarsi di un apposito decoder esterno oppure dovranno essere sostituiti.
Già ora è possibile verificare se il proprio televisore è in grado di supportare il digitale di seconda generazione grazie al segnale di test della Rai sul canale 100 e sul 200, mux nazionale di Mediaset 4. Se si visualizza lo schermo blu e la scritta “Test HEVC Main10” su sfondo bianco, significa che l’apparecchio è già adatto al nuovo sistema di trasmissione.
Il passaggio dalla tecnologia DVD-T al DVB-T2 seguirà questo calendario:
1 Settembre – 31 Dicembre 2021: Province di Trento e Bolzano, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna
1 Gennaio – 31 Marzo 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna;
1 Aprile – 30 Giugno 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche
Pertanto i televisori non compatibili con il nuovo standard DVB-T2 non potranno più ricevere i programmi televisivi delle Reti nazionali e locali. Un adeguamento tecnologico che preoccupa soprattutto le tv locali, secondo cui almeno 42 milioni di televisori rimarranno oscurati, mentre l’utenza locale potrebbe perdere tra il60% e il 70% dell’ascolto tradizionale con una crisi del comparto che conta oltre 7.000 posti di lavoro indotto compreso. Oneroso per gli utenti il costo di adeguamento alla nuova tecnologia che dovranno sostituire il televisore o acquistare un nuovo decoder. Il Governo ha previsto un bonus per info https://www.mise.gov.it/index.php/it/assistenza/domande-frequenti/2040488-bonus-tv-decoder-di-nuova-generazione-domande-frequenti-faq