Il sistema elettorale con cui si svolgeranno le elezioni Politiche del 4 marzo per il rinnovo di Camera e Senato è il Rosatellum-bis, un sistema misto con cui il 36% dei deputati e dei senatori eletti in collegi uninominali maggioritari, ovvero il candidato che ottiene più voti vince e il restante con metodo proporzionale definito listino bloccato.
Questa regole valgono per il resto d’Italia ma non per il Trentino Alto-Adige dove la percentuale di eletti nei collegi uninominali è di molto maggiore. Nella nostra regione, su 7 senatori solo uno è eletto con il proporzionale e per sei deputati eletti nei collegi uninominale sono invece cinque quelli eletti con il proporzionale.
In Trentino saranno eletti tre senatori e tre deputati e altrettanti ne spettano all’Alto Adige a cui si dovranno aggiungere un senatore e cinque deputati eletti con il proporzionale su base regionale. Questa la ripartizione dei collegi: In regione sono sei, tre in Trentino e tre in Sudtirolo. Per la nostra provincia sono così ripartiti: Il collegio di Pergine : Valsugana, l'Altipiano della Vigolana e Pinè, Val dei Mocheni, Val di Fassa e Fiemme Il collegio di Trento comprende: la citta, la Valle dei Laghi, la Val di Non, la Val di Sole, la Val di Cembra, Paganella e Rotaliana Il collegio di Rovereto, la Vallagarina, Altipiani Cimbri, Vallarsa, Basso Sarca, Val di Ledro e Giudicarie
Il totale dei seggi spettanti a una coalizione, in Trentino Alto Adige sono cinque, sarà calcolato sulla somma dei voti raccolti dalle liste di quella coalizione, ma questa somma terrà conto solo di quelle liste che superano l’1% nazionale e solo a condizione che la coalizione così considerata superi il 10% nazionale. In virtù della specialità del Trentino Alto Adige, nella nostra regione è prevista un'eccezione per le liste che rappresentano le minoranze linguistiche che ottengono il 20% o che eleggono almeno due rappresentanti sui collegi. Al Senato il meccanismo sarà simile: per avere seggi bisognerà aver ottenuto almeno il 3% e si considereranno solo quelle coalizioni con più del 10%, in entrambi i casi a livello nazionale. Ma anche per la Camera alta sono previste le stesse eccezioni per le minoranze linguistiche.
Come si vota: l'elettore avrà una scheda per la Camera ed una per il Senato. Potrà tracciare un segno sul nome del candidato del collegio uninominale oppure su una delle liste che lo sostengono. Votando solo la lista, il voto andrà automaticamente al candidato di collegio. Se invece si segna solo sul candidato nel collegio uninominale l'insieme dei voti che avrà ricevuto si riverseranno sulla coalizione che lo sostiene e saranno determinanti per la ripartizione dei collegi proporzionali. Come funziona il Rosatellum bis: Ogni partito (o coalizione) si presenta in ogni collegio con un solo nome. L'elettore potrà decidere di votare direttamente il candidato mettendo un segno sul suo nome. In quel caso il voto andrà anche alla coalizione. Potrà anche votare una delle liste collegate a sostegno del candidato. In questo caso il voto andrà automaticamente al candidato sul collegio e al contempo premierà la lista scelta nella successiva ripartizione proporzionale. Non si potrà quindi decidere di votare solo la parte proporzionale perché questa -su un listino bloccato a livello regionale - è legata al voto del candidato sul collegio. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè non si potrà votare un candidato di collegio e una lista collegata ad un altro candidato.Ne collegi uninominali sia per la Camera che per il Senato, vince il candidato che ha ottenuto più voti. Più complicata la ripartizione sulle quote proporzionali. Alla Camera avverrà su base nazionale tra le liste che avranno superato il 3% dei voti.