"Da infettivologo, io credo che sia necessario fare un po' di chiarezza su alcuni punti:
1. i coronavirus non sono virus nuovi ma si conoscono da sempre, e sono responsabili delle infezioni respiratorie invernali non influenzali
2. il COVID 19 è invece un virus nuovo per l'uomo, in quanto è stato in grado di fare un salto di specie e di infettare un nuovo ospite, appunto gli esseri umani
3. quando un virus incontra una popolazione che non lo ha mai visto ha una forte contagiosità, in quanto nessuno ha anticorpi protettivi
4. i concetti di mortalità e letalità sono diversi, e in questo caso si deve parlare di letalità e non di mortalità
5. la letalità del COVID19, per quanto ne sappiamo ad oggi, è del 2-3%, quindi piuttosto bassa in assoluto
6. la principale causa di morte è l'insufficienza respiratoria per polmonite
7. le mascherine servono solo per chi è già affetto dalla malattia e per proteggere gli operatori a stretto contatto
8. le misure sinora prese sono del tutto efficaci
9. l'ipotesi di chiudere le frontiere e blindare l'Italia è del tutto incongrua
10. nella stragrande maggioranza dei casi la malattia ha un decorso benigno
11. i soggetti che si sono opportunamente vaccinati contro l'influenza non corrono il rischio di una doppia infezione virale
12. forse l'aspetto economico e la ricaduta sulla vita quotidiana sono più rilevanti dell'aspetto sanitario
13. minime e banali misure igieniche che tutti dovrebbero usare da sempre sono sufficienti
14. la quarantena è indispensabile per chi è stato a contatto con un malato."
CLAUDIO PUOTI - INFETTIVOLOGO