In questo momento critico per la Chiesa, travolta di recente da scandali legati ad abusi di minori e non solo, la petizione rappresenta un segno chiaro di solidarietà nei confronti di un sacerdote ma soprattutto di un uomo e verso un gesto che sembra costituire ben poca cosa rispetto al turbinio di denunce e atti orribili rimasti impuniti negli anni scorsi, da parte di una comunità che se da un lato riconosce l'errore commesso dal sacerdote - come riportano i tantissimi commenti online comparsi anche su una pagina facebook locale - dall'altro ne reclama a gran voce il ritorno in parrocchia, visto il buon operato.
(AO)