Chiamò questo angolino "La farmacia del bosco" e a completare “sulla carta” quanto aveva messo “nella terra”, l’autrice redasse un elenco delle piante dattiloscritto in tedesco. Col tempo, tuttavia, alcune specie scomparvero dal giardino e i suoi appunti rimasero nel cassetto.Il desiderio di riportare in auge l’orto officinale e recuperare lo scritto di Roswitha sono stati il punto di partenza, per l’Ente Parco, per avviare un progetto di ripristino dell’orto e proporre al pubblico svariate attività centrate sulle piante officinali conosciute e utilizzate in cucina, in cosmesi e come medicamenti dalle nostre nonne e bisnonne.
Oltre a ciò l’intento del progetto è anche quello di sensibilizzare sull’“abuso” di prodotti di cosmesi e di detergenza e sulle problematiche legate alla loro filiera.
Il progetto si rende possibile grazie all’ottenimento di un finanziamento nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, il tutto nel quadro locale della rete Natura 2000. Ma quali attività metterà in atto l’Ente Parco, sia in Primiero-Val Canali che a Paneveggio-Val di Fiemme a partire da questa questa estate? Molte e varie: due conferenze sul tema della cosmesi industriale e naturale, un corso residenziale di due giorni, teorico e pratico, sulle piante officinali, alimurgiche e cosmetiche, quattro escursioni botaniche guidate, tre laboratori di cosmesi naturale. A corredo delle iniziative sul campo sono stati stampati opuscoli informativi per i partecipanti alle iniziative e sarà realizzato un volumetto sul lavoro di Roswitha e sulle specie botaniche presenti nell’orto. Tutte le iniziative, proprio grazie al finanziamento, sono gratuite.