Si faranno sentire anche in Trentino le misure del decreto sicurezza volute dal ministro dell’interno Salvini e la Giunta Provincialeda Vigo Falesina ieri ha già messo in campo le misure per attuare il decreto, anzi forse è andata oltre: “abbiamo dato a Cinformi e alle cooperative che si occupano dell’accoglienza due mesi in più di tempo per organizzarsi, visto che il decreto sicurezza partirà dal 1° di gennaio 2019” ha dichiarato Fugatti.
Come l’Italia, anche il Trentino svolta radicale nelle politiche dell’accoglienza, con un taglio pesantissimo delle risorse che finora la nostra provincia garantiva alle politiche dell’immigrazione.
Vediamo nel dettaglio quali saranno le modifiche nella gestione dell’accoglienza dei migranti volute dal governatore del Trentino.
Decurtazione delle spese giornaliere per i richiedenti asilo da 33 euro giornalieri a 23 euro.
Cinformi sarà ridimensionato e probabilmente non si occuperà più della gestione dei migranti vi rimarranno solo 9 operatori che si occuperanno del controllo dei permessi di soggiorno. Altri enti o associazioni legate al Cinformi non riceveranno finanziamenti al fine di contenere il più possibile la spesa pubblica verso questo settore.
Le risorse per il settore comunicazione del Cinformi, dal quale esce anche il report annuale sull’immigrazione, saranno decurtate del 60%. Al Centro per l’immigrazione rimarranno i 9 addetti in forza alla Questura; entro ottobre verrà chiusa la metà degli sportelli di via Lunelli a Trento.
Da gennaio del prossimo anno non saranno finanziati i corsi di lingua per i richiedenti asilo, mentre da febbraio cesserà anche il sostegno di psicologi per i migranti e da aprile cesserà l’orientamento al lavoro.
In tempi da definire saranno ridimensionati e poi chiusi a Trento i centri di accoglienza Fersina e Brennero. Il campo di Marco a Rovereto, trasformato in campo profughi dalla precedente giunta di centrosinistra, sarà chiuso a breve e tornerà alle funzioni della protezione civile.
I migranti o richiedenti asilo subiranno dal prossimo anno il taglio alla disponibilità dei mezzi pubblici: la tessera che fino ad oggi consentiva l’utilizzo senza limiti di autobus potrà essere usata solo un numero limitato di 4 volte alla settimana.
Circa un terzo degli appartamenti usati dalla provincia per l’accoglienza dei richiedenti asilo sarà chiuso perche l’ente pubblico non pagherà affitti.
La Giunta provinciale ha inoltre deciso che sarà data priorità solo ai nuclei famigliari e a donne e bambini, bloccando in questo modo la seconda accoglienza a richiedenti asilo maschi che arrivano in Trentino da soli.
Con queste decisioni e i tagli si calcola che ci saranno 200 i dipendenti che perderanno i posti di lavoro in cooperative sociali e strutture per l’accoglienza dei migranti.