Dopo l’incontro dei giorni scorsi con Tonina l’assessore e vice presidente della Provincia in cui ha comunicato la volontà della Provincia di riaprire a breve la discarica RSU ai Salezzoni di Imèr è sorto un Comitato spontaneo di cittadini di Masi contrari alla decisione. La discarica di Imèr assieme a quella di Monclassico sono le uniche due sul territorio provinciale non esaurite e già autorizzate in passato, che presentano volumi ancora disponibili. Il prossimo esaurimento dei volumi disponibili nella discarica di Ischia Podetti, a Trento, l’unica attualmente attiva sul territorio provinciale, ha posto alla Provincia la necessità di individuare nel breve periodo nuove soluzioni per lo stoccaggio della frazione non riciclata di Rsu-Rifiuti solidi urbani, in attesa di individuare le modalità tecnologiche più innovative per la chiusura del ciclo e quindi lo smaltimento finale del residuo, che saranno indicate nel Quinto aggiornamento al Piano generale dei rifiuti.
Il vicepresidente Tonina, nell’incontro ha rassicurato la popolazione riguardo a possibili disagi causati da queste possibili riaperture, che dureranno solo per il tempo strettamente necessario.
“Nonostante i risultati raggiunti sul fronte della raccolta differenziata, pari attualmente al 77% del rifiuto totale, e nonostante l’accordo con l’Alto Adige per conferire una parte del rifiuto residuo nel termovalorizzatore di Bolzano, ha affermato Tonina, rimane una frazione di rifiuto che dobbiamo gestire autonomamente, è previsto dalle normative europee, ma rappresenta per noi anche un impegno etico, che abbiamo il dovere di sostenere. Sul breve periodo, la possibile riapertura delle discariche di Imèr e Monclassico, la cui attività era stata sospesa nel 2014, rappresenta un contributo importante alla gestione del problema. Contestualmente, ha detto Tonina, stiamo avviando la realizzazione di un nuovo catino Nord, ovvero un nuovo bacino di discarica, a Ischia Podetti, in grado di stoccare una quantità significativa di rifiuti nei prossimi anni, che sarà pronto entro il 2023. Al tempo stesso, guardiamo già oggi oltre l’emergenza, in collaborazione con il Comune di Trento e con il supporto dell’Università di Trento e di FBK, puntando all’utilizzo delle tecnologie più evolute oggi esistenti per il trattamento dei rifiuti residui”.
Contestualmente, stiamo avviando la realizzazione di un nuovo catino Nord, ovvero un nuovo bacino di discarica, a Ischia Podetti, in grado di stoccare una quantità significativa di rifiuti nei prossimi anni, che sarà pronto entro il 2023. Al tempo stesso, guardiamo già oggi oltre l’emergenza, in collaborazione con il Comune di Trento e con il supporto dell’Università di Trento e di FBK, puntando all’utilizzo delle tecnologie più evolute oggi esistenti per il trattamento dei rifiuti residui”.
In seguito all’incontro tenutosi a Imèr è sorto in questi giorni un Comitato Spontaneo che in questi giorni sta raccogliendo firme con il documento che qui riportiamo:
“”Comitato spontaneo delle famiglie dei residenti nella frazione dei Masi, nel comune di Imer che da quarant’anni subiscono il disagio della discarica dei Salezzoni
CHIEDE
La Vostra adesione (attraverso una raccolta firme) alla richiesta di chiusura senza
condizioni della discarica, contro la volontà di riapertura della Provincia Autonoma di Trento
per le seguenti principali motivazioni:
1) RICADUTA SULLA SALUTE PUBBLICA
Polveri sottili, esalazioni, movimento di mezzi pesanti, saranno sicuramente e gravemente
avvertiti come già successo in passato dalla popolazione, composta anche da tanti bambini
che sono i primi che vogliamo proteggere.
2) IMPATTO AMBIENTALE
La discarica è collocata nel punto più stretto della valle, a ridosso della strada principale,
adiacente al torrente Cismon: sicuramente il posto meno idoneo. All’ingresso della valle un
pessimo biglietto da visita per una Zona preziosa delle Dolomiti, patrimonio mondiale
dell’UNESCO.
NO ad aumenti di volume e in altezza
3) DISTANZE
a) Le abitazioni si trovano a partire da 120 metri e svariate entro 200 (vedi allegato mappa)
b) La scuola materna a circa 1,1 km.
c) Microeconomia agricola nel raggio di 50 – 800 metri
d) Siamo anche una zona turistica con seconde case e piccole attività (es. B&B, etc..)
Con queste soluzioni tampone, la Provincia Autonoma non risolve i problemi dei rifiuti:
chiediamo un piano pluriennale a garanzia di uno sviluppo sostenibile che non penalizzi
ingiustamente i territori decentrati come il nostro, soprattutto riguardo alla tutela della
salute:
UN NOSTRO DIRITTO IRRINUNCIABILE !!“”