8 Luglio
Nasce a Mezzano nel 1925 Riccardo Schweizer, l'artista più affermato dei pittori Primierotti.
Dopo aver frequentato l'istituto d'arte dei camini e l'accademia di belle arti di Venezia insegna per 6 anni nella stessa con Bruno Saetti.
Abbandonato l'insegnamento si reca in Francia dove conosce e frequenta Picasso, Chagall, Cocteau, vivendo e lavorando nell'ambiente per anni.
Ha esposto in quasi tutte le città italiane, in Francia, a Zurigo e Varsavia, nel 1958 ha tenuto una grande mostra personale nel Museo Grimaldi (Museo Picasso) dove figura una sua opera.
Ha realizzato inoltre un bassorilievo di grandi dimensioni per il Municipio di Carres in Francia, città progettata e costruita da Francois Druet.
Ha poi ottenuto l'incarico di, in seguito a concorso mondiale, di eseguire una scultura di 1.500 metri cubi, posta davanti al nuovo palazzo del Festival di Cannes.
8 Luglio
Proverbio Primierotto da citare oggi: "el ben el ven dal ben tratar!!" ovvero: il bene lo riceve solo chi lo fa!
8 Luglio 1367
Gli statuti di Primiero del 1367 alla rubrica 14^ del libro 4^ "di quelli che violasseron o presumesseron violare qualche femina", stabiliscono una delle più alte condanne pecuniarie, in duecento libre di denari, che andavano metà al comune e metà alla femmina violata, con l'aggiunta che se non venivano pagate nel termine di giorni quindici dopo la sentenza, al colpevole veniva mozzato il capo, "potendo però il potestà e gli marzolli et altri huomeni di Primiero mitigare simil pena". Infatti, il legislatore pur ritenendo gravissimo il reato, forse considerando la fragilità umana, ebbe un ripensamento e la pena venne ridotta.
Così la multa doveva essere pagata da ambo gli amanti e per ciascuna volta se l'atto era consensuale e non potevano contrarre matrimonio.
In caso di matrimonio restavano esenti da ogni condanna.
Inoltre, la tradizione vuole con insistenza che nei tempi antichi esistesse anche nella nostra Valle "l'ius primae noctis", a favore del castellano giurisdicente il quale, se la sposa non era tanto piacente, la cedeva ad un suo funzionario.
Anche se nulla di concreto però è stato trovato scritto che possa servire da documentazione, Livio Tissot in "vecie s-cione de primier" fa riferimento alla leggenda, sostenendo la tesi secondo la quale, l'ultimo grave incendio che distrusse Castel pietra, residenza della famiglia Welsperg, nel 1657, fosse dovuto proprio alla vendetta, o giustizia come creder si voglia, della madre di una di queste ragazze.