8 Ottobre 1349
Il territorio di Primiero viene affidato a Bonifacio De Lupis, marchese di Soragna, di cui sono giunti fino a noi gli statuti del 1367, valoroso cavaliere che era riuscito ad ottenere la fiducia incondizionata di Carlo IV, la siccome egli non aveva intenzione alcuna di rinchiudersi nel cuore dei monti e di rinunciare alla sua vita attiva, pensò di nominare quale suo sostituto podestà e capitano Andrea De Codagnellis anch'esso di Parma.
Nel frattempo Primiero era stato costituito in una giurisdizione feudale immediata dell’ Impero e perduta di fatto dal principato di Feltre anche se di nome pareva ne condividesse le sorti.
Infatti quando sul finire del 1368 Feltre passò a Francesco da Carrara, apparentemente la stessa sorte toccò anche a Primiero, ma in realtà rimase costantemente sotto la podesteria nominale di Bonifacio De Lupis sulle basi della sua investitura imperiale.
Il nome di Bonifacio De Lupis è caratterizzato dalla conferma degli antichi privilegi e statuti della comunità di Primiero, ratificata nell'anno 1367 da notare che si tratta della redazione più antica pervenuta fino a noi che faccia fede di abitudini antecedenti fuse con i diritti nuovamente acquisiti.
Gli statuti sono suddivisi in 4 libri contenenti un numero ridotto di rubriche o di articoli; le materie sono elencate senza alcun ordine, maggiore rilievo è dato alla parte che si riferisce alla vita comunale ed amministrativa.
Irrilevante quella relativa al diritto civile e penale.
Si capisce che in questo campo venivano applicate le sanzioni dello statuto di Feltre.
Ulteriori aggiunte vennero inserite parecchi anni più tardi nel 1490.