14 Dicembre
Nel 1367 era signore di Primiero il marchese Bonifacio De Lupis di Solagna, che aveva concesso alla nostra comunità i famosi statuti.
Probabilmente in seguito cedette la signoria di Primiero a Federico De Grafenstein, cavaliere tirolese, essendo stato sconfitto e fatto prigioniero nel 1374 nello scontro a Piove di Sacco fra Veneziani e Padovani.
Federico Grafenstein, morto nel 1375, lasciò la giurisdizione di Primiero al figlio avente lo stesso nome.
Questi la tenne fino alla morte avvenuta nel 1386 a Sembach, mentre combatteva contro gli svizzeri a fianco di Leopoldo III d'Asburgo, che trovava anche lui la morte nella stessa battaglia.
Insieme con il duca Leopoldo combatté, fornendo armi e 4.000 ducati, anche Giorgio II Welsperg, pure lui cavaliere tirolese con possedimenti in Val Pusteria.
Nel frattempo la signoria di Primiero era passata nel 1386, alla morte di Grafenstein, a Sigismondo di Starkenberg che la tenne per pochissimo tempo: infatti la cedette al Duca Alberto nel 1386 che mise un suo rappresentante.
Essendo quindi libera la giurisdizione, Leopoldo IV, nel 1401, né infeudò Giorgio II di Welsperg in feudo perpetuo, con un atto che poi fu ripetuto anche da altri suoi discendenti. "Fu quella giurisdizione, come scrive Cosmo Rachini, un acquisto di somma importanza per la famiglia dei Welsperg, tanto riguardo alla opulenza di essa, come anche riguardo alla potente posizione". Con questa investitura, alla famiglia Welsperg vennero concessi non solo i diritti dinastiali e cioè caccia, pesca, di scavare miniere, di esigere dazi e gabelle, e tanti altri, ma anche quelli di scavare il sale, di battere moneta e stipulare contratti commerciali con stati esteri.
I Welsperg venivano ad essere così dei piccoli monarchi entro lo Stato.
La famiglia Welsperg era originaria della Val Pusteria e discendeva dagli antichi guelfi che diedero poi il nome al partito aristocratico e Giorgio II, gran maestro di camera del Duca Leopoldo, era ricco di beni e di terre; a questi beni si aggiunse la Valle di Primiero.