14 Settembre
La bevanda senza dubbio più deleteria dei tempi passati è stata la grappa o graspa o sgnapa che, per giunta all'epoca austriaca costava poco.
Con cinque soldi di corona del 1913 si ricevevano en cuchet, en pachet e 'n mazet che sarebbero: un sedicesimo di litro di grappa, un pacchetto di tabacco e una scatola di fiammiferi.
In tempi remoti la grappa era considerata un medicinale, gli si attribuivano varie proprietà terapeutiche specie per le infreddature, le influenze, i malesseri, etc.
Ma col tempo purtroppo si cominciò a bere come fosse un tonico rinfrancante.
Le fatiche, l'alimentazione scarsa o deficiente, le abbondanti sorseggiate di grappa per dar fiato e forza momentanea e coraggio, sono state la rovina di molte esistenze.
La grappa che arrivava in Primiero spesso non era neanche ricavata dalle vinacce, ma dai vari frutti di cui pure allora, il trentino era ricco; fatte le proporzioni costava molto meno del vino.
Pare che prima della guerra 1915-18, nella Valle di San Pietro e nella Val della Madonna nel comune di Imer, di distillava parecchia grappa da frutti.
Il giudice Michele Angelo Negrelli nel suo diario annotò che nel 1854 ebbe un'ottima raccolta di prugne, 1350 libbre: parte le seccò, parte le ridusse in vino ed acquavite che riuscì. "È il primo esperimento che si conosca fatto in Primiero" dice testualmente e, dallo stesso diario, trapela la notizia dell'esistenza di una distilleria a Imer negli ultimi decenni del secolo scorso.
Pare che i canopi, i minatori tedeschi che lavorarono a Primiero nel periodo di massima produttività delle nostre miniere, bevessero molto, tanto che lo stesso re Massimiliano nel 1492 diede perentori ordini al giudice minerario per l'applicazione di punizioni severe. "Era segno che il tenore di vita dei minatori si svolgeva fra l'osteria e la galleria". In realtà non si pensava molto alla salute, ma alla resa e all'orario di lavoro.
Durante la costruzione della strada del Passo Broccone, dal 1908 al 1911, a mezza mattina due ragazze passavano tra gli operai tirandosi dietro un carrettino con sopra il barile della grappa fornito di spina: nel mentre una distribuiva la bevanda, l'altra annotava sul libro dell'impresa l'avvenuta consumazione.