15 Febbraio
Prima dell'arrivo della luce elettrica, cosa che avvenne agli inizi di questo secolo, i nostri antenati furono abituati al semibuio serale: praticamente col calar della notte essi davano tregua alla loro attività. Si lasciava avanzare il crepuscolo quant'era possibile perché, se nei tempi antichi e medioevali ci sarà stata senz'altro abbondanza di fiaccole, avendo gran facilità di procurarsele nei nostri boschi di "resinose", in seguito, quando queste vennero sostituite da candele, olio e petrolio, si presentò, come sempre nella loro vita, la necessità di risparmiare.
Perciò il fuoco della ritonda aveva anche il compito di illuminare la cucina o la casera, se si era al maso; le abitazioni delle nostre Valli erano illuminate da una piccola lampada ad olio, detta comunemente lumin che solitamente era accostata ad un'altra più grande, el feral che poteva essere a candela, a olio e più tardi anche a petrolio: queste lanterne servivano per uscire di casa perché la loro fiamma era riparata dall'aria.
Si usavano per recarsi non solo nella stalla, ma anche nei filò e per chi doveva camminare nottetempo per ragioni di lavoro, etc.
Da qui il proverbio: "de San Valentin se guerna senza lumin" ovvero il 14 febbraio, giorno di San Valentino, ai contadini non serviva più il lume per governare gli animali nella stalla, perché i giorni cominciano ad allungare.
L'olio che si consumava, detto oio de lumin, era della qualità più scadente e spesso di noci, ma si cercava in ogni caso di risparmiarlo perché, come detto, quasi in tutte le case era abitudine andare a letto presto.
Ad esempio, le filaresse, le filatrici che filavano il lino nei caratteristici filò, dovevano pagare alla padrona di casa un contributo in denaro per l'olio che serviva ad alimentare la lampada della stua, a prescindere dal fatto che quelle di vista debole dovevano tenersi accanto anche il proprio lumino con il quale si erano recate la filò. Verso il 1914 il contributo era stabilito in 20 soldi per tutta la durata del filò, a cui dovevano aggiungere un po' di legna per il riscaldamento.
Nelle case delle famiglie signorili o perlomeno agiate, apparvero anche candelabri di varie forme e di vari metalli nonché lampade ad olio o lucerne a più beccucci con lucignolo.
15 Febbraio 1910
Un'importante fonte di sostentamento nei tempi passati, nelle nostre Valli, era rappresentata dall'allevamento del bestiame.
Nel 1910 il bestiame nel distretto aveva questa consistenza: bovini 6.264 capi, pecore 1451, capre 2.261, i suini 618, irrisoria la presenza degli equini. 99 capi in tutto.