15 Novembre
Dalla guida di Primiero di Battisti, attività commerciali.
15 Novembre
Un'occupazione giovanile ormai sparita del tutto, era quella dei "fascinoti". In passato, quando i forni del pane venivano riscaldati esclusivamente a legna, venivano utilizzate, ed erano le più adatte, delle fascine di frasche sottili, che producevano rapidamente la fiamma e lasciavano degli esigui residui di brace.
Le più adatte erano le abbondanti ramaglie di conifere, che venivano appunto riunite in fascetti.
Nei giorni di vacanza, e fuori dall'orario scolsatico, era frequente tra i ragazzi la domanda "vatu a fascinoti? vientu a fascinoti?". E chi non aveva altre occupazioni andava, ne preparava una discreta quantità, che trascinava poi, con vari mezzi e modi, fino al panificio.
Il fornaio contava i pezzi e i raccoglitori ricevevano una proporzionata quantità di pezzi di pane, soprattutto il meno riuscito, un po' sformato e non commerciabile, ma per i ragazzi, che non badavano tanto alla forma, appetitoso e saporito.
Una parte del pane veniva portata a casa.
L'unica preoccupazione per i ragazzi dei "fascinoti" era rappresentata dal guardiaboschi e, nonostante l'occhio vigile e l'udito attento, a volte nel bel mezzo del loro lavoro febbrile, venivano colti nel sacco.
Allora, via a gambe levate a nascondersi dietro un sasso o una pianta finchè il "campo" non era di nuovo libero, ed il guardiaboschi si era tranquillamente allontanato.
Allora i ragazzi, raddoppiando la vigilanza, riprendevano la raccolta della legna.
15 Novembre
Proverbio Primierotto: "na legna sola no la arz" devono essere almeno due incrociate per fare una bella fiamma, così come il proverbio sta ad indicare che una persona sola non gode il calore della vita.