17 Luglio 1324
In quel periodo gli Scaligeri, appoggiati da Guadagnino di Avoscano, riuscirono ad assicurarsi la Signoria di Feltre e cercarono di imporre la loro volontà agli alpigiani restii a riconoscere un'autorità così poco gradita.
Questo rifiuto di obbedienza implicava dei seri pericoli, dai quali la comunità di Primiero cercò di assicurarsi con lo stringere un accordo con quella di Fiemme.
Esso venne firmato a Tonadico "in colzello ville" il 16 luglio 1324; lì, i marzoli scelsero Francesco de Mugnaio, vicario di Primiero, quale incaricato di trattare con Giovanni e Bertoldo fratelli "De Flemis", affinché impedissero un eventuale passaggio delle truppe di Cangrande della Scala attraverso la loro Valle; e di fare in modo che se i Fiemmesi non si fossero sentiti in grado di resistere a questa possibile marcia di fianco, si impegnassero di darne almeno avviso tempestivo con due settimane di anticipo.
Però questa preoccupazione di vedersi piombare alla spalle le truppe scaligere rimase soltanto un problema teorico.
Infatti, per avere dei sudditi fedeli anche fra i monti, nel 1335, gli Scaligeri, si decisero a confermare alla comunità di Primiero quegli statuti già concessi ed approvati per la prima volta dal vescovo Adalgerio di Feltre.
17 Luglio 1946
Muore nell'Africa centrale a Wau il vescovo monsignor Rodolfo Orler, nato a Volcan nel Michigan Stati Uniti, nel 1892 da Pietro Orler ed Orsola Zugliani di Mezzano, come tanti altri Primierotti, espatriati in cerca di fortuna, che però non trovarono, tanto che non molto tempo dopo rientrarono con la famiglia a Mezzano.
A soli 17 anni Rodolfo entrò a far parte della Congregazione dei Comboniani, a 24 divenne sacerdote e finita la Prima Guerra Mondiale, partì come missionario, destinazione: Bath El Ghazal in Africa centrale, dalla cui tribù fu chiamato "Abuna Roler". Nel 1929 rientrò in Italia, ed a Thiene diresse la Scuola Apostolica.
Nel 1931 tornò in Africa a Porto Sudan, ma dopo una breve permanenza ritornò alla sua prima missione, Bath El Ghazal, e qui venne nominato vicario apostolico.
Vale la pena di ricordare che al suo arrivo in missione, i cristiani erano solo 8000 ma alla sua morte, il numero di fedeli era arrivato addirittura a 30.000. Mezzano, suo paese d'origine, gli ha dedicato una piazza, che porta il suo nome, situata di fronte alla chiesa parrocchiale.