21 Agosto 0
Baluardo difensivo della Serenissima Repubblica contro l’Impero, sorse verso la fine del Quattrocento in posizione dominante sulla Valle del Cismon lungo l’antica strada per il Primiero, più precisamente sulla Costa di San Zenone (oggi Costa delle Fratte), dove essa piega a est per guadare il torrente Rosna. Questa via era più che altro una mulattiera molto malandata e pericolosa: il trasporto delle merci vi era possibile solo a schiena d’uomo o di animale, e per questo alla località venne dato il nome di Schenaro o Schenér. La costruzione fu terminata nel 1494, anche con l’impiego di settanta roveri tagliati in zona. Dalla locale famiglia Moretta provengono i suoi primi conestabili, nominati e pagati dal Podestà di Feltre: fin dal 1494 Pietro era Capitano del fortilizio presidiato da un caporale e 4 soldati, mentre nel 1509 viene ricordato il consanguineo Agostino che assisté alla distruzione del 1510 provocata, a seguito degli eventi della guerra cambraica, dalle milizie dell’imperatore Massimiliano. Prontamente ricostruito, già nel 1539 alcuni documenti accennano a disegni per una necessaria fortificazione della struttura, esigenza sentita e ribadita in tutto il Seicento. Tuttavia fino alla caduta della Repubblica di Venezia il castello fu utilizzato semplicemente come alloggio per il capitano e qualche soldato. Lasciato quindi in completo abbandono, venne demolito dalle truppe italiane nel 1915 utilizzandone i materiali per costruire trincee. Le principali funzioni del castello erano di sorveglianza del transito e repressione del contrabbando, molto praticato dai lamonesi che esportavano illegalmente granaglie in Primiero. Ci si può fare un’idea di come doveva essere il fortilizio guardando la litografia del Moro risalente al 1876, che lo riproduce quarant'anni prima della sua distruzione: era una piccola costruzione difensiva posta a cavallo della strada. La porzione più a valle era l’abitazione del capitano dominata a monte da una massiccia torre, le cui poderose fondazioni sono ancora visibili. Entrambe le strutture erano circondate da mura.
21 Agosto 1878
Viene fondata in questo giorno a Piraquara nello stato del Paranà la colonia di "Santa Maria del Nuovo Tirolo" che contava 59 famiglie, 251 persone quasi tutte trentine e qualche veneto.
Tra di essi anche dei Primierotti come testimoniano i cognomi che, ancor oggi, figurano in quelle zone: Fontana, Gaio, Gubert, De Paoli, Zeni, Tomas, etc.
Colonie di trentini erano sorte anche negli altri stati del Brasile: a Santa Catarina, Rio Grande Do Sul, San Paolo, etc.
Verso la fine del secolo scorso uno dei paesi delle nostre valli più soggetti al fenomeno dell'emigrazione è stato Imer.
Dall'archivio comunale risulta che nel 1877 nel solo Brasile emigrarono 76 persone.
Il flusso migratorio, più o meno costante, verso quel paese continuò per parecchi anni, nel 1892 altre dieci famiglie di Imer si stabilirono definitivamente in Brasile insidiandosi in maggioranza nella zona di Curitiba, dove il ceppo familiare più numeroso è quello dei Bettega.
Un'intera contrada e relativi negozi della città di Curitiba sono di proprietà dei Bettega e perfino un intero grattacielo.
Nel 1978 gli immigrati trentini e veneti, si sono riuniti per festeggiare il centenario della fondazione della colonia.