27 Settembre 1897
In altra data abbiamo parlato del progressivo sviluppo alberghiero a San Martino di Castrozza, verso la fine del secolo scorso, dovuto soprattutto allo sviluppo dell'alpinismo ed alla conseguente notorietà che il gruppo delle pale, andava via via acquistando.
In quel periodo anche i paesi del fondovalle erano ben forniti di osterie e locande.
Infatti ottone Brentari ne riporta i vari nomi: a Fiera, mezzaluna dei fratelli Weiss, la fraiotta di Sebastiano Broch, la birreria "Al Giardino" di Martino Orsingher, fra gli alberghi viene riportato l'albergo Gilli di nuova costruzione, l'Aquila Nera dei fratelli Bonetti.
A Transacqua, l'osteria Ponte di Transacqua; a Tonadico l'osteria Rosa di Antonio Prospero, Stella di Bonetti, Aquila Nera di Boni; a Siror, l'osteria di Giovanni Battista Bonetti; a Imer, l'albergo "Al Pavione" di Angelo Bettega, a Mezzano le decenti osterie con alloggio erano; Corona di Giovanni Brandstetter, Agnello Bianco di Giacomo Orler, Al Casello di Simone Bettega.
A Canal San Bovo vi era l'albergo "Alla Rosa" di Giovanni Battista Loss, a Caoria l'albergo Cima d'Asta di Cornelio Boso e un altro albergo di Grazioso Loss.
27 Settembre 1982
Viene benedetto in questo giorno il nuovo capitello del "Cristo del Copet", in località Coste di Pieve.
L'antico capitello risaliva all'incirca al 1866 ma fu distrutto dall'alluvione del 1966. Sorgeva a lato della stradina De le Dede, che segue il tracciato attuale di via degli Orti a Pieve.
Probabilmente, scrive il maestro Luciano Brunet, il vecchio capitello esisteva ancor prima della costruzione del cimitero di Pieve, avvenuta verso il 1847 (l'attuale muro di cinta è posteriore al 1903). Si racconta di una donna di pieve, sposatasi nel 1866, il cui marito si ammalò di un tumore sotto l'ascella.
Un giorno l'ammalato, a piedi, si avviò verso Padova e presso il convento attiguo al Santo fu operato e tornò, dopo 4 mesi, a casa guarito.
La sposa, nel contempo, ogni domenica si inginocchiava davanti al Cristo del Copet implorando la guarigione e il ritorno del suo uomo.
Venne esaudita.
Nel 1966, passata la fiumana che aveva asportato l'antico capitello, Floriano Zanolin di Pieve fece fare un Cristo di ferro e lo pose all'incirca nel posto dell'antico capitello.
Il piedistallo in scisto attuale è opera di Giovanni Simion musica e di Renzo Nami; il capitello in legno come era un tempo è stato ricostruito dai fratelli Ivo ed Ennio Bernardin di Molaren; il nuovo Cristo è stato scolpito da Giovanni Orler di Mezzano, su ordinazione di Angelo Lenzi e per le offerte in occasione della presentazione del film su Pieve, da lui girato.
Il nuovo capitello è a lato della strada ampliata che collega Pieve a Mezzano, poco oltre il vecchio cimitero militare, a duecento metri dal confine comunale di Mezzano.