11 Novembre
11 novembre, festa del patrono a San Martino di Castrozza, chiamato anticamente "castrugium" e "castrugia". Remotissima è l'usanza, ormai sparita, di recarsi con solenni processioni alla chiesa del paese, l'11 novembre "estate di San Martino", e in altri due giorni dell'anno: la seconda e la terza domenica di giugno.
In queste occasioni, i frati del monastero dei Santi Martino e Giuliano, distribuivano un'elemosina di fave cotte, pane e latte a tutti i poveri capitati lassù e più tardi la consuetudine si estese a tutti partecipanti, a voltre oltre 2.000 persone, con l'offerta del pranzo e della cena.
11 Novembre
A Fiera di Primiero tra il Palazzo del Dazio e l'Arcipretale, esiste una piccola chiesetta dedicata a San Martino.
Pare, sia stata edificata nel lontano XI secolo, per alcuni addirittura nel X, e dopo essere stata cappella di un antico cimitero è divenuta battistero.
L'edificio romanico ospita numerose opere d'arte, assai antiche.
Per più di trent'anni è stata adibita a magazzino, quindi lasciata in stato di totale abbandono.
11 Novembre 1771
In quel periodo la Valle di Primiero politicamente faceva parte dell'impero austriaco, più precisamente del Tirolo, ed era sede di una giurisdizione distrettuale che dipendeva da un circolo che aveva sede non a Trento, bensì a Rovereto.
A quei tempi era imperatrice d'Austria la famosa M.Teresa il cui regno fu caratterizzato anche da varie riforme introdotte nella pubblica amministrazione.
All'ufficio vicariale della giurisdizione di Primiero arrivavano da Rovereto o da Innsbruck le grida o le ordinanze che il notaio, allora Celso Trotter, o il cancelliere, Domenico Antonio Gilli, trascrivevano su di un registro "litera o registro di tutti gli ordini" dopo aver data lettura degli ordini o delle "grida" in un giorno festivo "ad alta ed intelleggibile voce" sulla piazza pubblica di Primiero alla presenza di molta gente e con l'assistenza di testimoni.
Dalla lettura delle varie "grida" raccolte nel registro possiamo farci un'idea di come vivevano i nostri avi nella Valle di Primiero, dato che le ordinanze sono di varia natura: d'ordine penale, amminstrativo ed altro.
Ordini severissimi esistevano nei riguardi dei pubblici esercizi.
Infatti nei giorni festivi, per ordine delle "piissime intenzioni dell'augustissima sovrana M.Teresa d'Austria", non poteva la persona cattolica frequentare osterie, bettole ed altre simili case, doveva quindi astenersi dal bere e da ogni eccesso, ed ancora "dal dar opra ad alcuna fatica o lavoro servile". Ma non solo.
Era anche proibito "istituire ed intervenire a spettacoli, commedie, balli, giuochi od altri perditempi pregiudizievoli all'esercizio delle divozioni, alle quali devono esser destinati li giorni festivi". Se ci fosse stato ancora qualcuno che non voleva santificare la festa ci si chiede come avrebbe potuto farlo, se l'ordinanza continua: "in un medesimo vietasi altresì e si inibisce a tutti e cadauno degli osti, bottiglieri, mercanti, bottegai di qualunque sorte o nome esser si voglia, il dispensare vini, mangiative o alcuna altra sorta o nome di merci, m'anzi commettesi di dover tener botteghe e taverne chiuse, pendente tutto il tempo delle sagre funzioni sopra ennonziate". Addirittura gli osti, nelle loro taverne o bettole, dovevano esercitare una non facile discriminazione dei clienti.
In pratica gli antenati dei nostri attuali esercenti dovevano conoscere alla perfezione i loro clienti e calcolare, naturalmente ad occhio e senza alcun valido strumento, la quantità di alcool che ogni soggetto poteva sopportare e tutto ciò "sotto pena di taleri 25 per cadauno e cadauna volta d'applicarsi per due terzi al fisco e per uno all'accusatore.
Tempi duri insomma per i Primierotti nel 1700 i giorni festivi.
11 Novembre 1915
Da qualche mese ormai le truppe italiane occupavano interamente il nostro territorio, dopo l'entrata in guerra.
Dal 22 giugno era stato istituito un commissario civile, nella persona del genovese Giuseppe Ansaldo, che riuscì ad ottenere un'organizzazione civile completa, ad organizzare la riapertura delle segherie e a far funzionare una tenenza dei carabinieri.
Gli abitanti del nostro distretto non vennero evacuati per motivi bellici e la vita si svolse regolarmente come nelle retrovie.
Tanto è vero che l'11 novembre a Fiera veniva inaugurato con solennità un monumento a re Vittorio Emanuele III.
11 Novembre 1946
Sono ricostituiti legalmente i comuni di Fiera, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua.