
Di origine primierotte la campionessa d'incassi al cinema, e
di ascolti in Tv. Attrice, cantante e showgirl, Maria da Gracia Meneghel guida
una Fondazione che aiuta centinaia di bambini e adolescenti.
L’appellativo di Rainha dos baixinhos (la Regina dei piccoli) se l’è
guadagnato in 25 anni di programmi televisivi, film e canzoni per il pubblico
dei bambini. Lei è Maria da Graça Meneghel, da tutti conosciuta col nome d’arte
di Xuxa (si pronuncia «sciùscia»), personaggio di punta del colosso televisivo
brasiliano Rede Globo. Oggi Xuxa è nel pieno della maturità artistica (è nata
il 27 marzo 1963 a
Santa Rosa nello Stato del Rio Grande do Sul) e ha già collezionato una serie
di incredibili record: è l’artista femminile che guadagna più di tutti nel
dorato mondo dello spettacolo brasiliano; nella sua carriera ha venduto più di
30 milioni di dischi. Nel 1991 è stata la prima brasiliana a entrare nella
speciale classifica, stilata dalla prestigiosa rivista Forbes, dei 40 artisti
più pagati del pianeta. I 17 film che la vedono protagonista hanno totalizzato
35 milioni di spettatori.
Per dare un’idea dell’enorme popolarità di cui gode
quest’artista d’origine italiana, basterà ricordare che nell’agosto del 1998 il
principale telegiornale brasiliano, il Jornal Nacional, dedicò un reportage di
dieci minuti alla nascita di sua figlia Sasha.
È probabile che la vena artistica di Xuxa sia legata in
qualche modo al Dna del nonno materno, che era un attore. «Morì per un attacco
di cuore – ricorda Xuxa – appena messo piede in casa rientrando da una
rappresentazione teatrale. All’epoca mia mamma Alda aveva solo 3 anni, e dopo
essere stata cresciuta per un certo periodo da un’amica di famiglia, fu messa
in convento dove rimase fino all’età di 14 anni. Un bel giorno, poco prima di
prendere i voti, mamma Alda andò a far visita a una vecchia zia. Stava per
tornarsene in convento quando vide avvicinarsi un ragazzo baldanzoso che aveva
un curioso ciuffo alla Elvis Presley. Si chiamava Luis Floriano, ed era mio
padre. Per farla breve, a 16 anni mamma Alda era già sposata e madre felice di
una bimba».
Xuxa è la più giovane di cinque figli, e anche le
circostanze della sua nascita – è lei stessa a ricordarlo – hanno un che di
romanzesco. «Mi hanno chiamata Maria da Graça perché il parto fu molto
complicato; tanto complicato che ad un certo punto il medico disse a mio padre
che c’era da scegliere se tenere in vita la madre o la nascitura. Mio padre,
naturalmente, optò per la mamma, ma fece una promessa al Signore che se avesse
voluto farmi nascere mi avrebbe dato il nome di una santa. Il soprannome Xuxa,
invece, me l’affibbiò il fratellino Blad non appena mi vide per la prima volta
che avevo pochi giorni di vita. Non avrei mai immaginato che un giorno sarebbe
diventato anche il mio fortunato nome d’arte».
L’infanzia di Xuxa è serena. Lo scenario è un rassicurante
angolo di Brasile meridionale bagnato dal Rio Uruguay, ai confini con
l’Argentina. Le condizioni economiche della famiglia non possono certo dirsi
agiate, ma in casa ci si arrangia e non manca mai il necessario. Nei primi anni
Settanta, il padre, militare di carriera, viene trasferito a Rio de Janeiro. La
nuova casa ha solo due camere da letto, una per i genitori e l’altra per i
cinque figli, ma questo non è un problema, anzi: la stretta vicinanza
contribuisce a cementare i legami tra i fratelli, ognuno dei quali ha dei
precisi compiti nell’ambito dell’economia familiare.
La nascita di questa stella nel firmamento dello spettacolo
brasiliano è stata, come spesso accade, del tutto fortuita. «Avevo poco meno di
16 anni – racconta Xuxa –, e stavo tornando a casa in treno dall’Università
Statale di Rio de Janeiro, dove ero stata a lezione di ginnastica. Non ero certo
vestita elegante, ero accaldata e coi capelli in disordine. Il mio vicino di
posto era un giovane che aveva con sé un pacco di riviste di moda. Dopo un po’,
il tipo comincia a farmi dei complimenti: dice che ho un bel viso, che sono
molto carina… Non ho pensato a un malintenzionato perché il ragazzo era timido,
quasi impacciato, ma quando scesi dal treno lui, a sorpresa, mi accompagnò fino
a casa. Si presentò a mia madre, con tanto di documento d’identità, dicendo di
lavorare per l’editore Bloch. Raccontò che mi aveva incontrata casualmente in
treno, che era stato colpito dal mio volto, e le chiese se avesse una mia foto
da portare in redazione. Dopo qualche tentennamento, mia madre gli consegnò una
foto scattata al Carnevale di Coroa Grande, un anno prima. Qualche settimana
più tardi arrivò una telefonata da quel famoso editore e così iniziò la mia
carriera di modella».
Una carriera che, in realtà, durò molto poco dal momento che
Xuxa, a soli 20 anni, è già in televisione con il suo primo programma per bambini
dal titolo Clube da Criança (il Club dei Ragazzi) e nel 1986 ottiene un
contratto con Rede Globo dove, fino al 1992, darà vita al popolarissimo Xou da
Xuxa, trasmissione che ha battuto tutti i record d’ascolto nella storia della
televisione per ragazzi. I sette dischi con le canzoni tratte da questo show
hanno venduto, solo in Brasile, qualcosa come 18 milioni di copie!
Nel 1988 Xuxa debutta sul grande schermo. I 17 film girati
da protagonista sono stati visti mediamente da 2,5 milioni di spettatori. Anche
l’ultima fatica cinematografica, dal titolo Xuxa em Sonho de Menina, uscita
nelle sale il 21 dicembre scorso, si appresta ad avere un enorme successo di
pubblico.
Ma la televisione rimane il mezzo preferito da Maria da
Graça Meneghel per parlare al mondo dei bambini. Dopo Xou da Xuxa prendono vita
altri programmi come Planeta Xuxa e TV Xuxa, e ogni volta la conduttrice riesce
a catturare l’attenzione del suo pubblico.
Un mondo, quello dei bambini e degli adolescenti, al quale
Xuxa dimostra di tenere molto anche al di fuori della sua attività
professionale.
Nel lontano 1988, quando non era ancora così famosa, la show
girl ha dato vita a Guaratiba, nei pressi di Rio de Janeiro, alla Fundação
Assistencial Xuxa Meneghel con lo scopo di togliere dalla strada e dal degrado
centinaia di ragazzini di quel quartiere.
L’attività della Fondazione si articola in una serie di
iniziative che coinvolgono l’area educativa, sociale, culturale e del rispetto
per l’ambiente, e nasce dal presupposto che nei casi in cui la famiglia o le
istituzioni sociali non siano in grado di seguire da vicino i bambini, questi
si trovano in una situazione di vulnerabilità sociale che incide pesantemente
sul loro sviluppo e, conseguentemente, sul loro futuro. Attualmente ne
beneficiano gratuitamente circa 400 fra bambini in età prescolare e ragazzi
fino ai 12 anni. I primi frequentano la Fondazione in orario continuato dalle 8 del
mattino alle 17. Per i secondi si tratta, invece, di un’opportunità
complementare all’orario della scuola pubblica, la cui regolare frequenza è
condizione indispensabile per poter accedere ai corsi organizzati dalla
struttura.
La maggiore soddisfazione di Xuxa Meneghel, che della
Fondazione è la presidente, l’infaticabile motore e soprattutto la principale
finanziatrice, è che molti dei suoi bambini di ieri frequentano oggi con pieni
profitti l’Università e tornano alla Fondazione per dare una mano agli
educatori e agli animatori. Un bel progetto, non c’è che dire, per la nostra
Xuxa, autentica regina dei bambini anche al di fuori dello schermo.