“La scuola rappresenta una vivace comunità di ragazzi e insegnanti, unita nella crescita e nel futuro dei giovani.” Il compito delle istituzioni è fare in modo che, in valli di montagna isolate come le nostre, queste scuole continuino a funzionare e che, attraverso politiche sociali e di natalità, possano essere sempre piene di alunni”. Con queste parole, giovedì 30 gennaio, il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza Daniele Depaoli ha introdotto la cerimonia d inaugurazione della nuova scuola medi di Fiera di Primiero, inaugurata ufficialmente giovedì 30 gennaio; al suo fianco la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa, il presidente della Comunità Roberto Pradel, i sindaci e i rappresentanti di Enti e amministrazioni locali, la consigliera Antonella Brunet, i tecnici, i progettisti e le imprese costruttrici coinvolte. L’edificio, con nove classi, tre per piano, un laboratorio di robotica, un’aula di musica, una di arte e un’ampi biblioteca, ha avuto un costo complessivo di circa 6 milioni, finanziati in parte con contributo della PAT, con il contributo del GSE e dei Comuni Primiero San Martino di Castrozza, Mezzano e Imèr. La Comunità di Primiero ha coperto invece le spese relative agli arredi, mentre il Comune di Primiero San Martino di Castrozza si è fatto carico di una parte degli interventi di pavimentazione esterna.
“La nuova scuola unisce i giovani in un ambiente moderno e luminoso, promuovendo un futuro di apprendimento e comunità”, ha commentato il presidente della Comunità Roberto Pradel. E in effetti la nuova scuola sembra proprio strizzare l’occhio alla modernità, discostandosi dai vecchi esempi di edilizia scolastica, caratterizzati da aule anonime e lunghi corridoi.
“Avevamo la responsabilità di delineare un edificio che sarebbe diventato un luogo in cui i nostri ragazzi si sarebbero formati, non solo attraverso le materie studiate, ma anche attraverso i luoghi, gli spazi, gli ambienti, la luce”, ha spiegato Giacomo Longo, architetto dello studio Mimeus Architettura di Fiera di Primiero, che ha coordinato il team di professionisti che ha curato la progettazione dell’edificio. “È stato un lavoro importante, portato avanti grazie al supporto di Andrea Simon e Lucia Pradel del mio studio, ma anche grazie ai colleghi dello studio Campomarzio di Trento”.